martedì 2 aprile 2013

Lupus in Fabula -35-

ADDIO FLAVIO FALZETTI: LA TUA FORZA E IL TUO ESEMPIO PER LOTTARE INSIEME CONTRO IL CANCRO

Caro Flavio, 
la notizia della tua partenza ci ha lasciato attoniti. Sabato scorso in occasione della gara contro la capolista Viserba abbiamo saputo che non stavi bene e allora ci è venuto spontaneo mandarti un saluto. Tutti i presenti al Palazzurra si sono alzati e ti hanno dedicato un lungo applauso. Volevamo che questo segno della nostra vicinanza e della nostra amicizia ti arrivasse e ti sostenesse nel momento di difficoltà. Purtroppo non è bastato….! Ma la tua testimonianza ha scavato un solco profondo, ha toccato il cuore di tanta gente. Educare, informare, fare prevenzione ecco i mezzi per combattere la “Bestia”….questa era la tua missione. Caro amico hai acceso la speranza….la guerra non è finita… noi, con gli amici dell’ADMO, continueremo a combatterla informando la gente e raccontando anche la storia e l’esempio di un grande amico guerriero.
POLISPORTIVA AZZURRA CASETTE

“Le cure sono importanti, è vero, ma è anche fondamentale avere un animo guerriero. Perché deve essere la mente, e non l’inverso, a dominare la malattia. Questo è ciò che ha permesso il mio ritorno alla vita”.Flavio Falzetti ha lottato per 15 anni contro un linfoma, scoperto per caso dopo essere svenuto in Riccione – Monturanese. Ha lottato, sottoponendosi a 45 cicli di chemioterapia, ed è tornato in campo. Ma oggi non ce l’ha fatta più. Il linfoma ha vinto e se l’è portato via mentre era in casa, a Norcia. Lontano dal suo campo da calcio, lontano dalla sua battaglia per dire a tutti i malati di cancro “che la malattia si può sconfiggere”, lontano dalle conferenze, dalle aule di scuola dove conquistava i ragazzi di ogni età con la sua passione, con la sua forza d’animo, con il suo raccontare con semplicità come si poteva rimettersi in piedi dopo essere finiti a terra per colpa di un male improvviso. Falzetti era in prima linea, con il suo volto, con le sue parole. Spesso interminabili, perché amava parlare, raccontare, educare. Ed è proprio l’educare che era diventata la sua missione oltre al tornare in campo per dare un calcio alla malattia. Educava tutti. Dai compagni di avventura delle associazioni, in prima linea l’Admo e l’Avis, ai politici, che coinvolgeva in ogni dibattito; dai giovani, che incontrava nelle scuole, ai grandi campioni, venuti nel Fermano per incontrarlo, per conoscere questo uomo capace di rinviare il destino grazie alla volontà. Un anno fa anche Dino Meneghin rimase attonito nell’ascoltarlo tanto da farsi lui autografare il libro che Falzetti gli donò. ‘Oltre il 90°’ è un volume che tutti dovrebbero leggere perché racconta la passione unita alla paura che diventa forza. Perché da quelle pagine esce tutto Falzetti, un uomo che ha dato la sua vita per aiutare anche quella degli altri. “Dobbiamo educare e fare prevenzione, servono esami specifici prima che sia troppo tardi”. L’idea di un passaporto ematico è nata tra lui e Fortunato, il giovane calciatore ex Juve stroncato dal cancro. Un’idea che correva per i campi da gioco grazie alla squadra ‘Life - Ritorno alla vita Fc’, composta tutta da atleti che avevano vinto o allontanato il cancro. Era stanco Flavio, da giorni gli amici dell’Admo erano preoccupati. Aveva anche annullato un paio di appuntamenti pubblici, di quelli per lui irrinunciabili perché “devo raccontare, la gente deve sapere, deve sperare”. Il triplice fischio dell’arbitro questa volta non gli ha lasciato scampo. Non ci sono supplementari, non ci sono rigori, ma resta la partita giocata a testa alta, senza cedere un millimetro, senza aver mai detto: “Bestia (come lui chiamava il linfoma, ndr) hai vinto tu. Passa pure, il campo è libero”. Mai, neppure una volta Flavio Falzetti l’ha pensato. Mai, neppure una volta lo dovranno ora pensare chi lo ammirava e chi lo sosteneva .Falzetti vive nelle pagine del suo libro, nelle interviste, negli incontri, nella proposta di legge che si spera diventi realtà, nel sogno, che deve essere il sogno di tutti, che prevenendo con esami anche la ‘bestia’ si può sconfiggere. Flavio ci era quasi riuscito.
Raffaele Vitali LA PROVINCIA DI FERMO.COM

Ciao Amico Guerriero!!! Hai combattuto per anni la partita più dura della vita con la Forza, il Coraggio, l'Energia, la Positività che è solo dei Grandi Uomini e tu sei uno di quelli caro Flavio! Ti ho conosciuto solo due anni fa e sono stata subito rapita dal tuo modo di affrontare la vita e la battaglia contro quella che tu chiamavi la BESTIA! E' nato subito un gran bel feeling tra noi, quante chiacchierate ci siamo fatti e quante risate! Mi chiamavi super Stefy, ma di Super, Flà, c'eri solo tu! Quante volte mi hai dato la carica per parlare in pubblico alle manifestazioni dell'Admo a cui abbiamo partecipato insieme...io che mi vergogno anche della mia ombra!!Probabilmente se ci fosse stato un midollo compatibile avremmo potuto berci insieme quel famoso caffè che mi avevi promesso e avrei potuto continuare ad ammirare il tuo sorriso sincero! Beh Amico mio, io ti prometto una cosa: Continueremo con tutte le nostre forze a combattere contro quella maledetta Bestia che ti ha portato via da noi!(tu dacci un aiutino da lassù ;-) ) Dobbiamo far sapere a tutti che con un piccolo gesto si può salvare la VITA agli altri! DONIAMO IL MIDOLLO OSSEO!!!! Ciao Flaviooooooo!!♥
STEFANIA FIORENTINI

Un uomo che resterà per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti. Un esempio di tenacia, di fiducia, di speranza. Ciao Flavio, sarai sempre con noi. Un saluto ed un abbraccio ai tuoi cari, che ti sono stati vicini durante la tua dura battaglia, da parte mia, del resto dell'Amministrazione Comunale e della città tutta.
ALESSIO TERRENZI SINDACO SANT’ELPIDIO A MARE

Hai lottato per lunghi 15 anni sorridendo alla vita anche nei momenti più difficili...ti ricorderò per sempre cosi: guerriero, allegro, sorridente...sei stato un grande uomo oltre che un grande sportivo...CiAO FLAVIO
ILENIA TESTELLA CAPITANO AZZURRA CASETTE

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